Cassazione: Le offese in videochat non sono reato
Per la Cassazione l’offesa tramite videochat non configura il reato di diffamazione ma l’ingiuria aggravata depenalizzata dal 2016
Il caso:
L’imputato era stato condannato dalla Corte d’appello di Milano per il reato di cui all’art. 595 c.p. (diffamazione) per aver offeso un altro soggetto, pubblicando commenti e giudizi lesivi della sua reputazione su facebook, comunicando in videochat alla presenza di altre persone invitate nella chat vocale.
Ricorreva il difensore dell’imputato, deducendo che erroneamente era stato ritenuto sussistente il reato di diffamazione anziché la fattispecie dell’ingiuria, depenalizzata con il D.Lgs. n. 7/2016.